<<Cara Gazzetta,
per quanto mi sforzi, istintivamente non riesco davvero a comprendere
perché si sia preso di mira il Comune di Tursi per una campagna
chiaramente denigratoria, neppur velatamente allusivo-diffamatoria
e sicuramente discutibile sul piano politico-istituzionale e deontologico,
relativo alla questione autovelox, da parte di alcuni masaniellini
provinciali. Tutto ciò mi costringe a chiarire le tante
inesattezze e menzogne, non certo la smania di protagonismo, poiché non
ritengo un’offesa l’accusa ad un sindaco di pensare
al bene del Comune che amministra, come se l’Ente fosse l’ombellico
del mondo, tutt’altro.
I dubbi legittimi derivano da una serie di ragioni: l’utilizzo
dell’autovelox tursitano sulla statale Sinnica è arrivato
buon ultimo (solo agli inizi dello scorso agosto), dopo che altri
comuni ne facevano uso anche da moltissimo tempo; tutto è avvenuto
nel rigoroso rispetto delle norme vigenti; quasi subito, e pur senza
previsione normativa, è stato adeguatamente segnalato; non è collocato
in modo da aggravare anche solo ipotetiche situazioni di rischio
(cioè in prossimità di curve, gallerie, restringimento
di carreggiata, ecc.); soprattutto, non funzione per velocità (occasionalmente)
ridotte, ma sanziona quegli automobilisti che, in prossimità di
un importante snodo, oltrepassino i 95 kmh (prima dell’accordo
in prefettura era 88 kmh), cioè oltre il limite consentito
dal Codice della Strada; inoltre, è riconosciuto in posizione
ben visibile anche dalla stessa Redazione delle pagine nazionali
della Gazzetta del Mezzogiorno (ma, stranamente, non dalla redazione
materana, e ciò appare emblematico); infine, ma non ultimo, è stato
sempre garantito all’opposizione consiliare e pubblicamente
la massima trasparenza contabile e il rigoroso utilizzo delle somme
ricavate come per legge.
Non mi ritengo affatto “paladino” o “strenuo difensore” di
tale aggeggio, anche perché altrove io stesso ne sono stato
vittima. Non accetto, invece, e non condivido l’incoerenza
dei politici (e di quei cronisti) che ritengono questa Regione una
sorta di enclave anarchica e fuori di ogni possibilità di
controllo, contraddicendo la loro stessa parte politica a livello
nazionale. Senza dimenticare, e chi ha viaggiato lo sa bene, oltre
ad essere documentato, quanto le strade del centro-nord pullulino
di autovelox e presto anche di sensori sotto l’asfalto. La
presenza di una postazione fissa, purtroppo spesso non funzionante,
costituisce davvero prevenzione e deterrenza, altro che chiacchiere
a vuoto, a meno che si voglia pure monetizzare il rischio reale di
incidenti sovente mortali.
Dunque, perché accanirsi con il Sindaco di Tursi e non, ad
esempio, con quelle forze dell’ordine che giocano a nascondino
o usano il laser con l’inganno? Infastidisce cosi tanto la
nostra previsione di entrata di 250.000 euro (a fronte di quella
di Nova Siri, tanto per citare, di Euro 1.246.000, scesa quest’anno
a 700.000, riferisce la stampa; o di altri comuni viciniori che con
roboanti proclami si dichiarano contrari a tale strumento, ma poi
ne fanno uso anche indiscriminato).
Domandiamoci pure: chi inneggiava al Ministro Ferri quando propose
i 110 kmh sulle autostrade? chi tutela o difende il malcapitato coinvolto,
e magari senza colpe, in una tragedia stradale, quasi sempre a causa
dell’elevata velocità? che ne pensano i nostri detrattori
delle zone a traffico limitato nelle città, con videocamere
punitive installate e dei parcheggi a pagamento nei centri
abitati (che servono unicamente a fare cassa) e costringono l’automobilista
a giri estenuanti? Se non è doppiopesismo, allora difetta
il coraggio.
Forse si ha paura dell’autovelox e se ne vuole limitare l’uso,
per trasgredire e poter liberamente scorrazzare? Se le leggi non
si condividono, si cambino, ma il rispetto delle regole e della segnaletica
non sono un fatto ideologico o di convenienza. Chi sbaglia deve pagare, è il
caso di dire, oppure no? Ma perché una campagna di stampa
con un solo riferimento negativo? Più che il Tasso furioso,
ammiro il tasso mansueto e lento delle nostre campagne, il quale,
come tanti, nulla sa “Dei delitti e delle pene” di Beccarìa,
e della profonda umana comprensione che mi ispira quella lettura.
Sempre cari saluti e auguri di buon lavoro.
Salvatore Caputo, sindaco
di Tursi>>
S.V.