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Avrà termine il prossimo ottobre, e comunque entro l’anno in
corso, la procedura di gemellaggio istituzionale tra le Città
di Genova e Tursi. E’ l’atteso risultato emerso dopo il previsto incontro
tra i sindaci delle due municipalità, svoltosi proprio nel
capoluogo ligure agli inizi del mese, appena dopo i festeggiamenti
genovesi della Madonna di Anglona, del 2 giugno. Il sindaco Salvatore
Caputo, infatti, si è incontrato con le autorità cittadine
ai massimi livelli, essendo stato ricevuto dal sindaco, on. Giuseppe
Pericu, e dagli assessori quasi al completo (dei tredici, solo uno
era assente perché all’estero), che hanno interrotto i lavori
della Giunta, insieme con alcuni alti dirigenti. La riunione è
stata caratterizzata da “interessanti e condivise valutazioni di legittimazione
storica, passata (Carlo Doria e i discendenti, furono duchi di Tursi,
per oltre due secoli, dalla fine del XVI secolo) e recente (dal 1952
in poi, gli emigrati tursitani sono oggi più dei residenti
nel paese d’origine), di positiva opportunità (tanto da prevedere
per la comunità specifiche attività di ricerca, studio
e sensibilizzazione ‘socio-antropologica’) e di calendarizzazione
procedurale delle conseguenti iniziative, oltre che da curiosità
e cordialità a livello personale”, dichiara Caputo al rientro
dal viaggio. Al secondo colloquio, dopo quello dello scorso anno,
il sindaco Pericu ha dunque stabilito tempi e modalità per
la favorevole conclusione dell’iniziativa di gemellaggio, “con il
protocollo che sarà presto firmato, prima nella Città
della Lanterna e quindi nella Città della Rabatana, dove verremo
in delegazione numerosa, accettando il particolare invito rivoltoci
con caloroso senso d’ospitalità”. Il sindaco di Tursi ha subito
ringraziato tutti, “consapevole dell’importanza socio-culturale dell’evento
e del risultato politico-amministrativo, che è per noi rilevante”.
Lo stesso sindaco Caputo conferma le simpatiche voci aneddotiche,
sul rapporto instauratosi tra i rappresentanti dei due enti locali,
aggiungendo che: “durante lo scambio di informazioni e di opinioni,
durato poco meno di un’ora, i convenuti genovesi hanno avuto modo
di apprezzare molto anche la qualità delle tradizionali arance
tursitane, portate in dono, compreso la meraviglia dello ‘staccio’,
agrumo tipico, inconfondibile e unico, come sanno gli estimatori ed
esperti”.
S.V.