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Durante la partecipazione ai festeggiamenti del 2 giugno, organizzati
dalla comunità dei Lucani nel capoluogo ligure, il sindaco
di Tursi Salvatore Caputo ha avuto l’opportunità di
incontrare il Prefetto Giuseppe Romano e di porgli all’attenzione,
come aveva fatto nei mesi precedenti con il sindaco genovese Giuseppe
Pericu, il caso di un eventuale, quanto auspicabile attestato postumo
per Adolfo Ferrara, il portavalori tursitano residente da un decennio
a Genova, ucciso da un malvivente il 3 agosto 2005 nel corso di una
fallita rapina.
Il contatto istituzionale è adesso nell’ufficialità formale
di una nota del Sindaco inviata la scorsa settimana al Prefetto di
Genova, con un’adeguata rassegna stampa, significativa dell’importanza
e del rilievo nazionale che è stato attribuito al caso.
Scrive Caputo: “Dopo aver avuto l’onore ed il piacere
di conoscerla, riscontrata la sua apertura istituzionale, mi rivolgo
a Lei con sufficiente serenità per chiederle nei limiti del
possibile l’attenzione che merita il caso del portavalori ucciso
a Genova nell’espletamento del suo dovere, in seguito ad un
fallito tentativo di rapina a mano armata, ancora oggi ad opera di
ignoti malavitosi. Il trentaseienne ha sacrificato la propria vita
nel difendere le consegne ricevute, dando esempio di grande rettitudine
ed attaccamento al proprio lavoro”.
Il Sindaco Caputo, dopo aver rilevato che la comunità tursitana “si è ritrovata
accomunata ancora una volta, in questa circostanza, da una terribile
e tragica fatalità”, ha voluto anche ricordare il legame
storico di Tursi con Genova. Per circa due secoli (1550-1800),
il territorio tursitano è stato un Ducato della grande famiglia
genovese dei Doria, tanto da godere del privilegio della intitolazione
del loro più prestigioso palazzo, appunto Palazzo Tursi, oggi
sede Municipale; come pure il notevole flusso migratorio degli scorsi
anni 1950-70, che ha visto sorgere un’intera colonia tursitana
nella Superba Città della Lanterna. Non a caso, il Sindaco
di Genova, al quale esprimeremo sempre sentimenti di profonda gratitudine,
ha siglato con noi un Protocollo d’amicizia, coronando nel
settembre 2005 un sogno da noi inseguito da decenni”.
Nel concludere, Caputo chiede al Prefetto di Genova “un Suo
autorevole intervento presso le massime Autorità, affinché si
possa avviare la procedura per un Attestato di riconoscimento a futura
memoria ad un giovane che, pure animato da sogni e speranze, ha sacrificato
la propria vita per onorare le regole del suo lavoro, al contempo
elevandosi a salvaguardia dei valori condivisi delle società civile”.
S.V.
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Salvatore Verde
333.4309924