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Ho sempre avuto la consapevolezza di trovarmi di fronte ad una classe
dirigente e politica nostrana particolarmente incoerente ed ipocrita
(diciamolo pure, si predica in un modo, ma si razzola nell’altro).
Passino gli sfrontati populismi, le provocatorie demagogie e i volgari
messaggi diseducativi, ma assistere ad azioni che, a mio avviso,
oltrepassino la pubblica decenza, tutto ciò è francamente,
troppo e persino sconcertante. Infatti, istigare le popolazioni e
non rispettare le leggi, costituisce atto grave, penalmente perseguibile,
ancor peggio se ciò è esercitato da rappresentanti
delle Istituzioni, poiché dovrebbe essere noto che il Codice
della Strada è legge dello Stato (del quale fa pienamente
parte questa Regione?).
Non è un caso, dunque, che l’autovelox sulla statale
Sinnica sia diventato tiro al bersaglio, da parte di facinorosi,
con armi da fuoco, ed appare davvero strano come in “questa
circostanza” non vi siano orecchie che odano
od occhi che vedano. E’ pur vero che la coerenza è una
virtù rara, ma i paladini di questa crociata sono in netto
contrasto con le loro parti politiche in Parlamento, le quali sollevano, “a
giusta ragione” eccezioni di incostituzionalità rispetto
alle competenze della Polizia Municipale sul territorio, assimilabili
a quelle di altri organi di controllo (D.Lgs 30/4/92 n. 285, art.
12 - comma 1 - lettera E) ed accusano persino il Governo di scarsa
sensibilità nei confronti della sicurezza stradale.
Intanto, il tanto vituperato autovelox è stato installato
nel pieno rispetto delle leggi. Se invece del Comune l’avesse
concepito qualche altro Ente, ci sarebbe stato tanto baccano? Non è forse
tutta l’Italia sottoposta a questi tipi di controllo? Cosa
suggeriscono i nostri “benpensanti” a proposito dell’ultima
novità rispetto ai sensori sotto l’asfalto? Prevale
sempre la logica di disattendere l’applicazione delle leggi,
ma di invocarle ad alta voce perché altri le rispettino?
Si dice che la nostra Regione abbia puntato su un turismo “eco-compatibile”,
che mal si concilia con scorribande che seminano stragi e lutti nelle
famiglie, per cui, chi viene in Basilicata dovrebbe avere la consapevolezza
di trovarsi in una Regione disciplinata e virtuosa, che rispetta
e fa rispettare le leggi come nel resto d’Italia. Davvero un
turista che spende 1500-2000 euro, non mette in conto una possibile
sanzione di 40/100 Euro? Mi chiedo: è più etico favorire
la sicurezza o alimentare il nepotismo diffuso, il malaffare, il
protezionismo e la clientela? Si è assassini se si fa prevenzione
o se si istigano i cittadini a delinquere e non si adeguano strade
dissestate e segnaletiche provinciali, con l’unico intento
di discriminare amministrazioni non allineate? Chi ruba un pollo
commette o no reato, alla stessa maniera di chi ruba un’auto?
Non si è fuorilegge se si commettono reati minori? Non
sono forse previste sanzioni diverse rispetto al tipo di reato o
di infrazione?
Forse, sarebbe opportuno evitare malafede ed inganno e smetterla
di prendersela sempre con chi agisce responsabilmente, atteggiandosi
goffamente a improbabili difensori di cause eticamente censurabili.
Chi opera nelle Istituzioni dovrebbe accantonare seriamente le appartenenze
e costruire momenti di sintesi concertata, con processi “partecipativi
ed educativi” che rendano i diversi livelli istituzionali credibili,
anche come riferimenti, al fine di trasmettere messaggi di coerenza,
di rispetto delle regole e della piena convivenza civile.
Salvatore Caputo, Sindaco di Tursi