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TURSI - Che i due mulini bianchi si trovassero nella parte alta
del canale Pescogrosso a Tursi lo sapevano tutti.
I ragazzi degli anni '50 ci andavano a fare il bagno, visto
che ai piedi di queste costruzioni monolitiche, si erano
formate delle anse, che raccoglievano l'acqua del canale e formavano
due laghetti. Lorenza Colicigno o le aveva filmate per Rai
Educational, mentre svolgeva un programma su Albino Pierro
con gli alunni del compianto professore Francesco Liguori.
Gli antichi mulini ad acqua di Tursi sono stati riscoperti e
portati all'attenzione di ingegneri, architetti e fotografi
da un appassionato della natura e dei luoghi campestri tursitani:
Francesco Gallicchio, poeta dialettale ed istruttore di
scuola guida. Nel suo girovagare si è imbattuto in
queste antiche costruzioni, ai piedi delle quali le nostre
nonne andavano a lavare i panni sporchi nel torrente. Gallicchio
ha ripulito la zona dalle erbe e dalle sterpaglie. Ha interessato
la Comunità Montana Basso Sinni per degli interventi di
rinforzo e i mulini sono tornati al loro antico splendore.
Sono costruzioni che per centinaia di anni hanno macinato
il grano e prodotto farina.
Un secolo fa i mulini funzionanti erano quattro: due al
Pescogrosso, uno sulla strada che porta agli aranceti ed
uno in località, Gannano. Circa un mese fa una delegazione
di esperti è andata a visitare questi mulini, per fotografarli
e tentare di stabilire l'anno di costruzione.
Anche il vescovo, monsignor Francesco Nolé, è rimasto
molto ammirato nel vedere i mulini ed il paesaggio: Rocco
Campese, studioso della cultura e delle tradizioni
tursitane, ne ha illustrato la storia.
II sindaco, Salvatore Caputo, quando li ha visitati ha pensato
che si potrebbe tracciare un ideale percorso naturalistico. A
circa un chilometro, risalendo l’antico torrente,
si trovano grandi massi di pietra e una vallata con pareti di
roccia sedimentaria. Le pietre sono disposte ordinatamente
una sull’altra, tanto da sembrare un’antichissima
libreria pietrificata. II paesaggio è suggestivo,
anche perché abitato da uccelli, rane, lucertole, grilli
e tantissimi fiori viola che, con i massi che sembrano trasportati
da ciclopi di omerica memoria, danno al paesaggio l'impressione
di trovarsi al di fuori del tempo, un Jurassic Park lucano.
Per chi volesse vedere le foto di questi mulini, digitare il
sito di Nicola Crispino: http://www.tursi.info/pescogrosso.htm
Chissà se il tam-tam mediatico porterà dalle nostre
parti schiere di turisti e appassionati di trekking.
Salvatore
Martire