“La scoperta del gas metano nella frazione
di Panevino, dopo tredici anni attività a noi sconosciuta,
della Società Gas
Plus Italiana, deve avere ricadute ampie e positive sul territorio
tursitano. Per tali urgenti motivi la questione dev’essere
posta con immediatezza nei suoi giusti termini economici, ambientali
e lavorativi. Occorre, pertanto, attivare da subito un tavolo di
concertazione che riguardi il futuro, come il pregresso”. Il
sindaco Salvatore Caputo è netto nel sostenerlo. E per meglio
sensibilizzare i soggetti istituzionali coinvolti, ha inviato una
nota, proprio sulla “attività estrattiva del pozzo gas-metano
in contrada Panevino di Tursi denominato Filici 1”, al Ministero
dello Sviluppo Economico, Direzione Generale per l’Energia
e le Risorse Minerarie, all’analoga competente struttura territoriale
di Napoli, al Presidente della Giunta di Basilicata e al Dipartimento
regionale Ambiente e Territorio, Ufficio compatibilità Ambientale,
oltre che all’ArpaB di Potenza e al Prefetto di Matera, unitamente
alla Gas Plus Italiana Spa di Fornovo di Taro, in provincia di Parma.
Il Sindaco chiede: “la verifica di tutto quanto e la istituzione
di un tavolo concertativo di tutti gli Enti in indirizzo, con la
presenza irrinunciabile di questo Ente, per meglio conoscere e capire lo
stato delle cose e così definire modalità dei rapporti
con questo Ente”. Alla Gas Plus Italiana, “stante l’urgenza
che il caso richiede”, si chiede “esplicitamente, di
convocare con tempestività una conferenza di servizio e di
inviare a stretto giro di posta ogni utile informazione relativa
a profondità del pozzo, produzione di gas, eventuali gasdotti
esistenti, durata dell’attività, inizio della stessa,
eventuali forme compensative pregresse e quant’altro utile
a fugare ogni sospetto, fornendo cortesi notizie in merito”.
L’incertezza della situazione e il clima di incomprensibile
segretezza, spingono il Sindaco ad una chiara, quanto perentoria
decisione: “Ritenuta, altresì, non esaustiva la documentazione
prodotta, trascorsi dieci giorni senza riscontro, il sottoscritto
attiverà ogni utile azione, tesa alla salvaguardia del proprio
territorio, attraverso opportuni atti, onde evitare possibili mobilitazioni
popolari già latenti”.
L’azione politico-amministrativa intrapresa scaturisce dalla
nota dello scorso 21 luglio, nella quale la stessa società comunicava,
con allegata autorizzazione Ministeriale, l’inizio dei lavori
di manutenzione del pozzo, previsti per quaranta giorni. “Premesso
che i lavori sono proseguiti e considerato che tutto è avvenuto
in un clima poco trasparente, è diventato arduo e difficile
assumere informazioni adeguate, tanto da alimentare fortemente il sospetto
che si siano effettuati perforazioni al fine del potenziamento
dell’attività estrattiva e non solo manutenzione, come
si è inteso far credere”, scrive Caputo. Che così conclude: “Il
Comune di Tursi è stato escluso da qualsivoglia coinvolgimento,
pur essendo unico interlocutore territoriale, mentre si è rivelato
inutile l’incontro tenuto con l’ing. Battistello, quale
rappresentante della Gas-Plus Italiana, tenuto in data 7 settembre
2006. In quella sede è stata formulata espressa richiesta di
apertura di un tavolo concertativo, rimasta inascoltata, mentre tali
attività continuano ad apparire dubbie ed ambigue, al punto
che sono pervenute lamentele dai cittadini della frazione di Panevino,
i quali hanno assistito a travasi di autocisterne nel centro della
Borgata”.
S.V.
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Salvatore Verde
333.4309924
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